Croniche dal Cile. Scrite dal'amica nostra Silvia, dale luntane urigini ancunetane. Ancora se ène in itagliano le publicamo uguale perchè è sempre un quadro de un mondo diverzo dal nostro


Indice  -  Dagli Appennini alle Ande  L'arte  I mezzi di trasporto  La moda  Il semaforo


 

I mezzi di trasporto

I mezzi di trasporto sembrano essere uno dei grandi punti di discussione della nuova politica della Presidente della Repubblica, Michelle Bachelet.

La zona Metropolitana, ovvero quella che serve Santigo e periferia e quella delle zone rurali, sono parte di questo grande progetto. Da poco é tutto meglio servito e funzionante anche se i costi per il rinnovo degli autobús sono stati molto discussi.

Prendere un autobus o un metro a Santiago, é quasi un´avventura. Prima di tutto bisogna distinguere i bus della zona centrale, di colore verde e bianco, da quelli colorati sempre della zona metropolitana della capitale, ma un po´piú periferici. Ognuno di questi ha la sua propria fermata e direzione distinta. Cosí che se non si ha chiara la destinazione o il colore da prendere, si é giá mezzi persi. Io ho deciso di andare non dove mi portava il cuore, ma dove mi portava il bus. E mi misi ad aspettare ad un "paradero" (si distingue solo perché c´é gente che aspetta davanti ad un cartello nero) e sono salita sul primo che capitava. Il numero 405.

Questo andava in direzione Providencia che é un´area con negozi librerie etc. Ma per maggiore sicurezza ho chiesto al conducente se ero sul mezzo giusto. Non ne aveva la piú pallida idea e questo é diventato oggetto di discussione di tutto il bus. Il conducente andava ad una velocitá degna della Formula Uno e intanto parlava con me, i passeggeri sul bus e quelli che salivano. Ho deciso di scendere e cambiare strada, ormai pensavo di avere tutto sotto controllo e con la mia carta BIP automatica ne avevo per molti altri giri. Ma cambiando strada e direzione mi si ripresentava il 405.

Quindi non solo non si capisce dove prenderli, che colore e che direzione, ma nemmeno che numero; o il numero é sempre il 405?

Ho chiesto per strada e devo dire che mi ha confortato sentire che non sono la sola a tentare la sorte. Soprattutto se questo succede all´ora di punta, le 6 de la tarde. Le code alle fermate sono simili a quelle che avevo visto in Russia per leggere il giornale alle edicole. Ma soprattutto, ora, i conducenti non parlano, fanno gincane tra le corsie per evitare di fermarsi ...... I bus corrono, non si fermano e la gente ai bordi delle strade inizia a correre inseguendo l´autista che fa segni chiari per dire che non si ferma. E la gente corre di nuovo indietro per non perdere posto nella fila.

Peró é sempre una sorpresa. Perché oltre alle corse, le ciarle e il destino ignoto, c´é sempre musica. Un giorno acordeón, un giorno chitarra, un giorno cantanti. Canta che ti passa.

Ma prendere il metro, forse, sempre alle 6 del pomeriggio, é come andare ad un concerto di musica pop. Quando arriva il treno milioni di persone spingono per entrare o per scendere e nel mezzo di questo vortice, conta solo la forza bruta. Bisogna spingere.

Ma quando alla fine si é saliti sul metro o il bus ti porta dove veramente volevi andare, ci si sente di aver guadagnato il pane quotidiano. La lotta per la sopravvivenza non é avere un lavoro, ma andarci.

La questione lavoro é un altro capitolo.

Silvia Accoroni